ricordiamo ciò che non va perduto

Tutto comincia con le celebri parole della poesia di Emily Dickinson “Non puoi far crescere il ricordo” che suscita in noi, a distanza di circa sessant’anni, il dovere di non cancellare il ricordo delle numerose vittime della Shoah. Grazie alla celebre poesia, nell’atrio della nostra scuola, si è creata una calda atmosfera di silenzio e commozione. In seguito questa è stata accresciuta dall’accensione delle candele poste una per una sulla Menorah, candelabro a sette braccia che nell'antichità veniva acceso all'interno del Tempio di Gerusalemme e simbolo universale ancora oggi della religione ebraica. Questo simbolo così significativo è servito per ricordare non solo gli ebrei, ma tutte le minoranze che furono perseguitate dai nazisti. La maggior parte degli alunni ha partecipato attivamente a questa giornata: recitando poesie , creando video e preparando tutto l’occorrente utile per la buona riuscita di una così importante manifestazione.
Un altro simbolo molto suggestivo è stata la distribuzione di pane azzimo, che ci ha riportati al cibo tradizionale degli ebrei, il miele che indicava la dolcezza, necessaria in questo tragico periodo e la rucola, un’erba amara che simboleggiava l’amarezza della schiavitù ebraica.
Così ogni anno nella nostra scuola viene fatta memoria di tutti quegli uomini, donne, bambini, anziani deportati nei campi dei concentramento e che, privati dei loro affetti, della loro dignità sono stati vittime di torture indescrivibili. In tal modo si cerca di insegnare a noi ragazzi l’importanza di un ricordo che non deve essere perduto ma anzi recuperato, affinché non si ripetano più gli errori e gli orrori del passato.


Martina Fontanella
Arianna La Mendola
Elisa Varsalona

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